Tra la pioggia ed il sole, le parole ed i colori delle opere di Eric Carle hanno impreziosito le feste di fine anno alla Scuola dell’Infanzia “L’Alveare”. I genitori hanno partecipato numerosi, con grande affetto si sono stretti intorno ai loro bambini e alle loro bambine e li hanno seguiti in questo emozionante momento di saluto che conclude un anno denso di esperienze condivise. I bambini e le bambine si sono messi in gioco divertendosi a cantare, recitare e ballare in un crescendo di allegria.
Tema conduttore delle attività educativo-didattiche di quest’anno sono state le opere geniali dell’autore Eric Carle che ha affrontato temi importanti con semplicità e colori vivaci. Le sue opere sono ricche di speranza per i bambini e le bambine: tutti possono crescere e volare, ognuno con il proprio talento, apprendendo divertendosi.
Con tanto impegno, i nostri bambini e le nostre bambine hanno dimostrato come condividendo esperienze si realizzano progetti importanti e divertenti.
Si è iniziato con “Il piccolo bruco maisazio” e la sua meravigliosa metamorfosi. Con “Una casa per il paguro Bernardo” si è continuato il percorso verso l’importanza della solidarietà e dell’amicizia, perché insieme l’ignoto fa meno paura. Infine con “Il piccolo seme” si è affrontato il tema del tempo che cambia e porta mutamenti. “Il piccolo seme” ripercorre il viaggio della vita di ognuno di noi, pieno di fatiche e di pericoli, ripagati poi dal lieto fine.
Con tanta emozione abbiamo salutato i bambini e le bambine che continueranno il loro percorso alla Scuola Primaria, con l’augurio di volare sempre più in alto.
La festa si è conclusa con un tripudio di musica che non poteva che sottolineare come ogni bambino, in questo anno, abbia affrontato e superato con forza le piccole grandi difficoltà di ogni giorno; colorato di allegria ogni momento; operato con tanto impegno anche quando la stanchezza era grande.
Pertanto, sono loro i semplici, autentici e magnifici supereroi.
“Il piccolo bruco maisazio”
“Una casa per il paguro Bernardo”
“Il piccolo seme”
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